(Firenze, 1627 - 1715)
Santa Caterina d'Alessandria
Olio su tela, cm 88X73,5
Dipinti di figure a mezzo busto, dal morbido chiaroscuro e dall'incarnato diafano, sono una tipologia illustrativa peculiare della pittura fiorentina seicentesca. Il dipinto in esame, infatti, si riconosce a Onorio Marinari, che allievo di Carlo Dolci e interprete della sua verve devozionale, ne muta l'indirizzo estetico esprimendo una visione più libera e mondana del proprio fare pittorico. Come prova il confronto con le opere di certa autografia, quale ad esempio la Salomé del Museo di Belle Arti di Budapest, l'esemplare in esame si attesta di buona qualità e sia pur simile dal punto di vista compositivo ne è indipendente rispetto la realizzazione disegnativa. Rimane nondimeno indubbio che l'immagine beneficiò di una straordinaria fortuna e le fonti storiche e archivistiche ne documentano molteplici versioni. Tornando al rapporto con il Dolci, appare evidente che il Marinari opta per una superficie meno smaltata, una materia pastosa dalla vivacità barocca e ricca di effetti chiaroscurali, esibendo le suggestioni desunte dal Furini e dal Volterrano.
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