ANTONIO LUCINI Lot n° 28

(documentato tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo) L'Addolorata Olio su tela, cm 149,5X119,5 Provenienza: Novara, Collezione privata Bibliografia: Divo Carolo, 2010, p. 28 Divo Carolo. Carlo Borromeo pellegrino e santo tra Ticino e Sesia, catalogo della mostra a cura di F. Gonzales e C. Lacchia, Novara 2010, p. 28 F. Gonzales, in Capolavori del Barocco. Il trionfo della pittura nelle terre novaresi, catalogo della mostra a cura di A. Bava, F. Gonzales, Milano 2015, n. 48 Il dipinto presenta i caratteri peculiari riconosciuti all'artista, che elude la raffinatezza rocaille prediligendo immagini asciutte e influenzate dalla pittura seicentesca di tradizione lombarda, guardando ai Crespi e al realismo bergamasco e bresciano. È infatti inequivocabile l'intento didascalico delle sue immagini sacre, che riesumano la lezione di San Carlo Borromeo, con l'intento di indurre alla meditazione. Nel nostro caso, l'iconografia sembra legarsi al culto dell'Addolorata della Basilica di San Vittore di Varese e all'opera di Pietro Antonio Magatti ivi realizzata a partire dal 1727. Questo dato induce quindi a datare la tela in esame alla piena maturità dell'artista, tra il terzo e il quarto decennio, quando realizzerà il Cristo deposto con la Madonna e San Carlo (Venegono Inferiore, seminario), La Madonna col Bambino, Sant'Antonio da Padova e un Santo Vescovo (Bosco Valtravaglia, parrocchiale), Il Battesimo di Sant'Agostino e un Santo Vescovo in gloria (Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco) e in particolare Sant'Anna con Maria Bambina e San Giuseppe, il Sant'Antonio da Padova e Sant'Aquilino conservata nella chiesa di Santa Maria della Passione a Milano. Bibliografia di riferimento: V. Zani, Una riapertura su Antonio Lucini, in Arte cristiana, LXXXVII (1999), pp. 276 ; 291 V. Zani, Da Giuseppe ad Antonio Lucini, due restituzioni in Santa Maria della Passione a Milano, in Fare storia dell'arte, a cura di M. G. Balzarini e R. Cassanelli, Milano 2000, pp. 209 ; 213