(Saint-Hippolyte, 1628 - Roma, 1679)
Ritratto di gentiluomo
Olio su tavola, cm 17X11,5
Guillaume Courtois, nome che sarà italianizzato in Guglielmo Cortese, giunse a Roma nel 1639 con il fratello Jacques Courtois, a noi noto per le sue straordinarie battaglie. A differenza di quest'ultimo, Guglielmo si dedicherà alla pittura di storia avvicinandosi alle opere di Giovanni Lanfranco e Andrea Sacchi per poi entrare nella bottega di Pietro da Cortona, senza tralasciare lo studio degli artisti di scuola bolognese e gli esempi della maniera cinquecentesca. In virtù di un talento senza pari, il pittore intraprese una carriera autonoma agli inizi del sesto decennio beneficiando della benevolenza del Berrettini e inaugurando nel 1653 il cantiere per realizzare a fresco la navata della basilica di San Marco a Roma, la cui decorazione fu rinnovata per volontà dell'Ambasciatore Nicolò Sagredo (1653-1659). Altra notevole impresa furono gli affreschi al Collegio Romano dei Gesuiti, eseguiti tra il 1660 ed il 1663, coadiuvato dal fratello Jacques.
Bibliografia di riferimento:
M. Fagiolo dell'Arco, Pietro da Cortona e i cortoneschi: Gimignani, Romanelli, Baldi, il Borgognone, Ferri, Milano 2001, pp. 135-148
F. Petrucci, Pittura di Ritratto a Roma. Il Seicento, Roma 2008, ad vocem
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