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Lot n° 408

Pablo Picasso (1881-1973)

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Ragazzo con aquila e cavaliere, 1967 Disegno a matita colorata su carta montato su tela. Firmato e datato in alto a destra. Garçon à l'aigle et cavalier, 1967 Dessin aux crayons de couleurs sur papier marouflé sur toile. Signé et daté en haut à droite. H_49,5 cm L_65,3 cm Provenienza : - Galleria Rosengart, Lucerna, 1970 - Collezione Lavadini, Lugano - Galleria Annunciata, Milano, 1972 Bibliografia : Catalogue Raisonné, Christian Zervos, riprodotto a pagina 128 con il numero 288. Provenance : - Galleria Rosengart, Lucerna, 1970 - Collezione Lavadini, Lugano - Galleria Annunciata, Milano, 1972 Bibliographie : Catalogue Raisonné, Christian Zervos, reproduit page 128 sous le numéro 288. “Ovviamente non sai mai cosa disegnerai... ma quando cominci a farlo, nasce una storia, un' idea... e basta. Poi la storia cresce, come a teatro, come nella vita... e il disegno si trasforma in altri disegni, in un vero romanzo. È molto divertente, credetemi. Almeno io mi diverto molto a inventare cose e passo ore mentre disegno, vedendo e pensando a quello che fanno i miei personaggi. Fondamentalmente, è un modo di scrivere storie.” “Evidemment on ne sait jamais ce qu'on va dessiner... mais quand on commence à le faire, naît une histoire, une idée... et ça y est. Ensuite l'histoire grandit, comme au théâtre, comme dans la vie... et le dessin se transforme en d'autres dessins, en un véritable roman. C'est très distrayant, crois-moi. Moi au moins je m'amuse énormément en inventant des choses et je passe des heures entières, pendant que je dessine, à voir, à penser à ce que font mes personnages. Dans le fond, c'est une manière d' écrire des histoires.” «Il cavallo, u na figura totemica» “Picasso ci presenta un'infinita varietà di immagini dell'animale, che nella sua opera combina il simbolismo maschile e femminile, il solare e l'oscuro, il gioco e il dramma, il desiderio e la saggezza. Così facendo, parla anche del suo amore per la compagna immemorabile dell'uomo - che ha fatto anche il doppio della donna.” Dominique Dupuis-Labbé Il cavallo e il suo cavaliere sono figure emblematiche per l'artista. Il suo primo dipinto all'età di otto anni raffigura già un picador a cavallo. Come una figura totemica che non lo ha mai lasciato, e con la quale ha lavorato ed esplorato tutte le epoche. Indissociabile dalla cultura mediterranea spagnola, Picasso disegna l'animale delle feste popolari e lo sublima. Il pittore amava l'alterità del cavallo, l'ambivalenza della delicatezza femminile mescolata alla potenza e alla forza maschile. Questo disegno fa parte del cosiddetto periodo “Finale”, quando il pittore mette in discussione l'arte. C'è il desiderio di creare un linguaggio moderno dove la pittura esprime solo l'essenziale. Si interroga sull'arte dove la pittura stessa diventa un modello, un'interrogazione e uno studio dei "classici" che gli piace rivisitare portando un'urgenza di linea, un furore creativo e creativo che trasporta i soggetti e lo spettatore. Questo è un periodo emblematico dove esplora le sue passioni giovanili, troviamo il suo attaccamento all'arte primitiva e l'influenza di Paul Gauguin. Vediamo una sorta di rapporto corpo a corpo con il soggetto, sia deformato dalla decostruzione che realistico nell'espressione delle passioni, ma sempre visto come una sorta di trilogia intorno all'artista, all'oggetto e al supporto. Possiamo considerare questo periodo come una rilettura del cubismo liberato da ogni vincolo concettuale, senza limiti e al servizio della spontaneità, e un ritorno alla natura che rende la pittura primaria, selvaggia e spontanea. «Le Cheval, une figure Totem» “Picasso nous présente des images, variées à l'infini, de l'animal qui combine, au sein de son oeuvre, la symbolique mâle et femelle, le solaire et les ténèbres, le jeu et le drame, le désir et la sagesse. Ce faisant, il nous parle également de son amour pour le compagnon immémorial de l'homme - dont il fit aussi le double de la femme.” Dominique Dupuis-Labbé Le cheval et son cavalier sont des figures emblématiques de l'artiste. Son premier tableau peint à l'âge de huit ans représente déjà un picador à cheval. Comme une figure totem qui ne le quitta jamais, et avec laquelle il a travaillé et exploré toutes les périodes. Indissociable de la culture méditerranéenne espagnole, Picasso dessine l'animal des fêtes populaires et le sublime. Le peintre aime l'altérité que dégage le cheval, cette ambivalence de délicatesse féminine mêlée à la puissance et la force masculine. Ce dessin, fait partie de la période dite «Finale», où le peintre questionne l'art. Il y a une volonté de créer un langage moderne où la peinture n'exprime que l'essentiel. Il interroge l'art où la peinture elle-même devient modèle, une remise en question et une étude des «classiques» qu'il aime revisiter en leur apportant une urgence du trait, une rage créative e

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